Dispersione scolastica e prospettive di carriera
12 Ott 2016

Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni sul tema della dispersione scolastica in Veneto, nel 2014 erano l’8,4% i giovani tra i 18 e i 24 anni che risultavano avere abbandonato prematuramente gli studi. Si tratta di 27.073 ragazzi di questa fascia di età che sono usciti anticipatamente dal sistema scolastico senza conseguire titoli scolastici superiori alla licenza media né qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e che non frequentano né corsi scolastici né attività formative.  

Le proiezioni di questi dati nella dimensione provinciale veronese ci indicano che sono circa cinquemila i ragazzi e ragazze dai 18 ai 24 anni che si trovano nella condizione di early school levers, ovvero di uscita precoce dal sistema formativo.

La situazione Veneta è quindi migliore rispetto alla media italiana (15%), ma questi numeri assoluti dei giovani che si trovano in questa situazione non consentono di abbassare la guardia su un fenomeno che ha particolari ripercussioni in questa fase di crisi occupazionale e sociale.

Come cooperativa che si occupa di educazione e di lavoro, incontriamo ogni giorno questi ragazzi e ragazze che per le varie e “classificate” situazioni personali, familiari, sociali si sono trovati precocemente esclusi dal mondo della formazione.

In questo quadro, nel 2015 Energie Sociali, CARVET (Center for Action Research in Vocational Education and Training UNIVR) e Rete TanteTinte hanno condiviso la necessità di approfondire meglio il fenomeno a livello locale avviando una prima fase di ricerca-azione che ha mirato a raccogliere informazioni su come alcune scuole veronesi, di indirizzi differenti, affrontano giorno per giorno questo contrasto alla dispersione scolastica, ossia come agiscono - in particolare con azioni non tipicamente curriculari - per non permettere ai ragazzi di perdere fiducia in sé stessi e disaffezionarsi ai sistemi educativi rischiando quindi di abbandonare l’istruzione precocemente. E' stato quindi avviato il progetto di ricerca-azione con quattro scuole superiori denominato “Dispersione scolastica e prospettive di carriera” con l'obiettivo di identificare modelli di intervento per contrastare il fenomeno di dispersione scolastica e indagare sull’azione dell’orientamento di “carriera” come pratica anti-dispersione.

La prima fase della ricerca è stata conclusa a inizio 2016 e presto saranno presentati i risultati di questo lavoro.  

Tra le indicazioni emerse da interviste e gruppi focus con gli insegnati, si conferma l'importanza di sostenere e potenziare le azioni di orientamento sia nel passaggio dalla scuola media a quella superiore, sia nel passaggio dalla scuola superiore ad un percorso professionale. Il tema dell’orientamento è stato uno degli argomenti principali sollevati durante le interviste e i focus group svolti con gli insegnanti delle scuole partecipanti alla ricerca, i quali hanno identificato nella concezione dell'orientamento come processo, e non come singola attività, l'azione più efficace per prevenire gli insuccessi scolastici dei ragazzi.
Anche i temi del ri-orientamento precoce e delle azioni di ri-motivazione sono risultati fondamentali nell'affiancare le azioni strettamente curriculari di supporto a chi si trova in difficoltà scolastica. Sono emerse buone prassi di lavoro delle scuole in questi due ambiti ma dagli insegnanti viene sottolineata l'importanza di realizzarle con maggiori supporti professionali specifici e di identificare azioni di coinvolgimento efficace e collaborativo delle famiglie.

La parte della ricerca realizzata con gli studenti attraverso la somministrazione del “Career Planning Questionaire”, ha permesso invece di analizzare alcuni costrutti riguardanti la presa di decisione rispetto a future scelte lavorative, il grado di ottimismo dei soggetti, il grado di Self-Efficacy, ovvero quanto il soggetto si sente in grado di riuscire o no in una determinata azione, i fattori che facilitano o inibiscono la motivazione, l’attaccamento rispetto alle decisioni del percorso intrapreso.
Il campione degli 807 studenti di quattro scuole di indirizzi diversi a cui è stato somministrato il questionario - su piattaforma online nelle aule di informatica - era composto da ragazzi che stanno per concludere il percorso scolastico e/o coloro che giunti al terzo anno devono compiere una scelta di percorso. 
Senza anticipare tutti i risultati – che sarannopresto presentati ci soffermiamo su due costrutti dove sono stati riscontrati dei dati particolarmente rilevanti. 

- Rispetto alla presa di decisione riguardante le future scelte lavorative (career decision making) il 24% dei ragazzi ha dichiarato scarsa o nessuna fiducia nel “mettere a fuoco e precisare la professione ideale”, cosi come  il 33% ha dichiarato di nutrire poca o nessuna fiducia nella propria capacità di “cambiare occupazione se insoddsfatto di quella intrapresa”.
- Altri risultati significativi riguardano l'incertezza verso la decisione per una carriera futura il (career decideness e tratti disposizionali). Circa il 44% dei ragazzi afferma che “per quanto riguarda la carriera che voglio intraprendere continuo ad essere incerto” e che “non sono sicuro circa il genere di lavoro che vorrò fare una volta terminati gli studi”. Tale incertezza si riscontra maggiormente nei ragazzi del liceo e dell’istituto tecnico, rispetto ai coetanei del centro di formazione professionale e dell’istituto professionale, in funzione del tipo di maggiore o minore preparazione orientata la mondo del lavoro.

Sono questi alcuni primi elementi di riflessione che verranno pubblicati nei prossimi mesi. 

Segui il dibattito e le proposte sulla dispersione scolastica sul sito di LA BUONA SCUOLA.

 

a cura di Giulia Righetti, laureata in Scienze della formazione nelle organizzazioni e collaboratrice di E.S. sul tema della dispersione scolastica

 

 

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