Rita e Zelinda
raccontano il Progetto Diverse Abilità di Casa Novarini

Siamo Rita e Zelinda del C.E.O.D. e ci occupiamo di educazione, di sensibilizzazione e di attività rivolte a persone con diverse abilità. L'età media di queste persone è di 30/35 anni, hanno patologie miste ma per noi non importa, a noi interessa la “Persona”. Siamo convinti che ogni persona sia portatrice sana di valori e sentimenti. Ogni persona ha un cuore, una mente e riesce a capire se chi gli ruota intorno la sta prendendo in giro oppure no! I disabili sono molto sensibili “a pelle”, loro funzionano a pelle! Diciamo che sono come libri aperti, perché sentono tutto, anche se non parli, percepiscono dentro se c'è qualcosa che non va. Sono persone un po' particolari.

Il nostro impegno è rivolto al loro benessere, ma soprattutto alle loro famiglie che vanno sostenute e guidate. L'associazione “Noi insieme” è composta, tra soci, genitori e volontari, da una cinquantina di persone. Con Casa Novarini abbiamo cominciato una collaborazione stimolati dall'assessore G. F.: fin dall'inizio ha voluto che il Ceod e l'Associazione fossero presenti nella realtà giovanile, come portatori di ricchezza. Se non ricordo male 4 anni fa è partito il Forum dei giovani, in cui venivano rappresentate tutte le realtà giovanili presenti sul territorio compresa la nostra. “L'indirizzo” nostro, non è quello di aspettare che gli altri vengano a noi, ci chiedano di cosa abbiamo bisogno, il nostro obiettivo è quello di trasmettere alla società, che anche se siamo diversi, e lo siamo tutti, indipendentemente dalla disabilità, possiamo anche noi portare delle capacità, delle potenzialità, delle idee, delle performance. Infatti, abbiamo proposto un percorso attraverso un laboratorio teatrale: questo è già il terzo anno che lo portiamo avanti. Secondo noi, una progettualità di questo tipo dev'essere a lungo termine diversamente lascerebbe “un po’ di amaro in bocca”. Il secondo anno oltre a qualche giovane volontario, abbiamo integrato anche due classi della quarta elementare del paese. I bambini sono speciali perché loro non si rendono conto delle diversità. Il loro approccio è: “Sono persone!”. Noi restituiamo sempre alla comunità il cammino che facciamo. Senza questa continuità, restano solo belle esperienze, che però non vanno ad incidere sulla cultura del territorio. A Casa Novarini faremo questa rappresentazione in occasione del “Festival delle idee”, in quanto, da sempre siamo stati integrati nelle attività proposte da casa Novarini come comunità di giovani. Questa collaborazione è stata “fruttuosa”, fondamentale perché ci ha permesso di sentirci parte integrante e riconosciuti in questo territorio. Un processo di identificazione molto importante: “ci siamo anche noi”.

E' una grande opportunità, e non sappiamo in quante altre realtà ci sia questa attenzione al nostro mondo. Vista l'attuale realtà economica e politica, bisogna sperare che questa collaborazione si mantenga nella volontà delle amministrazioni e nel tempo. Se proviamo ad evidenziare alcune criticità rispetto al nostro progetto, una di queste è la difficoltà dei giovani di interagire con la nostra realtà. Per esempio ci sono state alcune associazioni giovanili, che ci hanno chiesto di poter fare beneficenza ma questo non è l'approccio che cerchiamo. Ci interessa mettere in moto un movimento di conoscenza, un movimento dinamico dove: “non sei tu a darmi qualcosa, ma anch'io sono portatore di Valore”.

Questo tipo di risposta la diamo ogni volta che ci viene proposta della beneficenza: ok, l'aiuto economico, ma noi vogliamo dare il nostro contributo, perché quello che vogliamo trasformare è l'approccio Culturale alla realtà dei diversamente abili. Proseguendo a volte vediamo nei giovani, la mancanza di volontà nel voler proseguire queste attività. E’ evidente che hanno paura dell'impegno, di non saper gestire le diversità: non sanno approcciarsi nei confronti di colui che non parla o che ripete sempre le medesime cose all'infinito. Manca la conoscenza, pertanto, uno dei nostri propositi è quello di fare degli incontri territoriali sul tema della disabilità. L'obiettivo è quello di informare sulle patologie, le cause e i perché: a noi dispiace, ma la mentalità è ancora quella che il disabile viene visto come un “matto”, una persona senza una definizione specifica. Questa mancanza di conoscenza crea solo paura ed ansia. Fra di noi ci siamo sempre chiesti: “come mai nessuno viene ogni tanto a prendersi dei nostri ragazzi, che sono così belli e puliti, per portarlo in un'altra realtà come Casa Novarini?” Dopotutto è un piacere stare con loro, anche se non giocano o non scrivono. E' la relazione che conta! Il nostro proposito, ancora una volta, è di continuare a sensibilizzare la comunità. Per il futuro ci aspettiamo queste continue collaborazioni!

Il nostro slogan è: “Quando curi una malattia puoi vincere o perdere, quando ti prendi cura di una persona puoi solo vincere!” (Patch Adams). L'abbiamo fatto nostro, perché quando guardiamo un disabile come una persona malata e basta, abbiamo una visione limitata. Se riusciamo, però a superare questo preconcetto e vediamo delle persone come noi, che hanno la nostra stessa dignità, gli stessi nostri valori e sono portatori, non di disabilità, ma di ricchezza umana, allora possiamo metterci in gioco completamente ed avere quella relazione Sana, che considera anche la persona diversa, “Cittadino della comunità” a pieno titolo. Per cui il messaggio che cerchiamo di far passare è: “Guardateci con gli occhi del cuore e non del pietismo. Con l'occhio della solidarietà vera, che vede davanti a se delle persone che vivono in relazione con gli altri.”

Tutti gli uomini sono pieni di risorse per risolvere le problematiche quotidiane. Da una parte sono dotati dell'intelligenza razionale e dall'altra di un'intelligenza emotiva che unite assieme fanno la differenza.

Abbiamo bisogno di persone che ci diano una mano in previsione dei progetti futuri.