"Lavoro e autonomia sono legati in maniera evidente. Dove i giovani lavorano più di frequente tendono anche a uscire prima dalla famiglia di origine. In queste cose però a volte è difficile capire se viene prima l’uovo o la gallina, e una spiegazione alternativa potrebbe andare nel verso opposto: e cioè che i ragazzi italiani lavorano meno proprio perché restano in famiglia a lungo" . Scriveva così Davide Mancino su L'Espresso e utilizziamo le sue parole per spiegare la riflessione che ci ha attraversati nella scelta di sperimentare il progetto di Co-housing Giovani.
Come fa un giovane che non lavora, che ha terminato un ciclo di studi (in alcuni casi malamente), e che non può contare sul supporto familiare ad essere stimolato a rendersi autonomo? Il problema casa e lavoro sono, si sa, quasi sempre correlati. Da alcune ricerche, effettuate anche dalla giornalista Roberta Carlini, si evince che il giovane si attiva/riattiva nella ricerca lavoro se ha una tranquillità abitativa, dove trova stimoli e confronti.
Riteniamo che per molti giovani oggi il problema non sia la resistenza a lasciare la famiglia e la casa dei genitori ma la difficoltà a farlo per affitti troppo alti a fronte di precarietà lavorative prolungate e di poca liquidità per vivere.
Perché non proviamo ad addentrarci in un rovesciamento del paradigma? Perché, invece di mettere sempre al primo posto il lavoro per l'accesso alla casa e all'autonomia, non poniamo invece la casa come punto di partenza e il lavoro (meno precarizzato) come traguardo? Perché non proviamo a immaginare forme diverse di scambio per pagare l'affitto che non siano solamente o totalmente economiche?
Avere una casa propria, anche in coabitazione, obbliga a fare un passaggio di maggiore autonomia. Questo rafforza l'autostima e l'aspirazione a mantenere l'autonomia e spinge ad avere un approccio pro-attivo al lavoro. Ipotizziamo che possa funzionare particolarmente nelle situazioni di giovani che, con la famiglia di origine, vivono una situazione di difficoltà: per conflitti, per situazioni critiche familiari, etc. Pensiamo che allo stesso modo possa funzionare per giovani lavoratori precari in cerca di autonomia.
Con il progetto Co-housing Giovani ci stiamo interrogando su un modello dove è la casa il centro delle politiche in grado di favorire l'autonomia e i progetti di vita dei giovani, o almeno di alcuni giovani. Abbiamo iniziato a condividere questa prospettiva con il Progetto "Io Cambio Status" della Provincia Autonoma di Trento. Con loro, e con chi si sta interrogando su questo rovesciamento del paradigma, continueremo la riflessione a partire dalle nostre e altrui prassi.
Se volete contribuire a questa riflessione, scriveteci a comunicazione@energiesociali.it
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